L’inverter AC/DC, cos’é e a cosa serve
Descrizione generale degli inverter ac/dc e applicazioni
Gli inverter sono dispositivi capaci di convertire una tensione continua in alternata e viceversa. Nello specifico l’ AC/DC è detto anche raddrizzatore, perchè trasforma la tensione alternata in continua, cioè in una corrente pulsante unidirezionale.
Essi sono i tipici strumenti dell’elettronica di potenza e si possono trovare in diversi oggetti elettronici: televisioni, pc, caricabatterie.
La gamma di potenza varia da poche decine a diverse centinaia di Watt.
Gli inverter sono costituiti da un’elettronica di potenza e una di comando.
La prima è determinata dal tipo di forma di onda che si vuole ottenere e dal semiconduttore utilizzato, la seconda invece dipende da quanto controllo si vuole esercitare sulla tensione.
Alcuni apparecchi infatti necessitano di una tensione uniforme e costante, come i gruppi di continuità, i caricabatterie, le saldatrici, gli inverter fotovoltaici, e tutti i tipi di alimentatori. Altri invece hanno bisogno di inverter che variano la frequenza, e si utilizzano soprattutto nel campo dell’automazione industriale e nei motori elettrici che necessitano di variazioni di velocità.
Le applicazioni degli inverter AC/DC sono molteplici. Basti pensare che la trasmissione di energia elettrica negli elettrodotti non sarebbe possibile senza questi ultimi, ma aldilà dell’utilità strettamente industriale, gli inverter possono essere usati anche singolarmente, per hobby o per comodità. Ad esempio, sono utili per creare corrente in piccoli luoghi che ne sono sprovvisti, come un garage o una stanza, per alimentare batterie di emergenza in caso di malfunzionamento della corrente elettrica o far funzionare oggetti di uso comune in luoghi esterni quando si è sprovvisti di prese idonee, attraverso la conversione di tensione.
Come scegliere l’inverter AC/DC
Gli inverter generalmente sono di due tipi: a onda pura e a onda modificata.
Quelli a onda pura sono meno economici, ma simulano meglio l’onda della corrente di rete normale, pertanto sono adatti a caricare qualsiasi apparecchiatura, ma sono più indicati se c’è necessità che la tensione sia molto stabile.
Gli inverter a onda modificata hanno un costo inferiore, e possono essere usati per pc, caricabatterie, radio, televisione. Tuttavia, sono poco indicati per apparecchi come lavatrice, forni a microonde, frigoriferi. In questi casi, infatti, potrebbero creare un fastidioso ronzio, generare malfunzionamenti vari fino a determinare la rottura dell’oggetto stesso.
Esistono anche inverter a onda quadra, che sono in assoluto i più semplici e i meno costosi, ma possono alimentare al massimo delle lampadine a resistenze, e non i normali elettrodomestici, che sono sempre progettati per funzionare con onde sinusoidali, in quanto ne verrebbero irrimediabilmente danneggiati.
Quindi prima di procedere all’acquisto di un inverter ac/dc bisogna riflettere bene sul tipo di strumento che dovrà alimentare.
Altro aspetto da considerare è la potenza.
Se vi è la necessità di alimentare più apparecchi contemporaneamente, bisogna calcolare i Watt totali che andrà a consumare e ricavarne la potenza di cui c’è bisogno.
Molti elettrodomestici consumano però più di quanto dichiarato, pertanto è bene considerare sempre un fabbisogno ulteriore, per non andare incontro ad anomalie e guasti. Molti inverter, per ovviare a questo problema, hanno due dati diversi, quello che indica la potenza massima continua, e quello sul picco istantaneo massimo che può sostenere. Normalmente, infatti, gli elettrodomestici hanno dei picchi di tensione durante l’utilizzo, e l’inverter deve essere in grado di sostenerli.
Per scegliere l’inverter AC/DC è necessario considerarne anche il consumo, perchè a parità di potenza vi possono essere consumi molto diversi, e quindi costi differenti nella spesa finale di energia elettrica. Di conseguenza anche questo, oltre al budget disponibile, è un fattore determinante per la scelta.