Dire addio a un tatuaggio in completa sicurezza oggi è possibile, scopriamo come.
A molti è capitato di fare un tatuaggio, sopratutto quando si è più giovani, e nel tempo cambiare idea e pentirsi del disegno o della scritta tatuata.
Secondo gli ultimi sondaggi 1 italiano 3 su vorrebbe rimuovere uno o più tatuaggi in varie parti del corpo, ma molti hanno paura o non sono ben informati sulle procedure innovative che sono ad oggi disponibili.
Rimuovere i tatuaggi in modo sicuro è possibile, l’importante è non avere fretta e affidarsi a professionisti del settore che individueranno il metodo più adeguato in base alle caratteristiche dell’individuo, come ad esempio il fototipo, ma anche del tatuaggio, sia per quanto riguarda le dimensioni che i colori presenti.
Quali tecniche di rimozione dei tatuaggi esistono?
Ad oggi il laser è sicuramente la tecnica più utilizzata per la rimozione dei tatuaggi.
Questo metodo consiste nel “bombardare” la zona interessata con alcune radiazioni luminose specifiche a seconda del colore, così da rimuovere volta dopo volta il tatuaggio indesiderato.
Le radiazioni distruggono in micro particelle l’inchiostro, in questo modo è più semplice per i macrofagi, le cellule mobili presenti nell’organismo il cui compito è fagocitare i detriti, rimuovere il pigmento.
Tra i vari colori ve ne sono alcuni che sono più facili da eliminare, come il nero o il blu, mentre altri possono essere più complicati da rimuovere, come il rosso, il giallo e il verde, perché invece che sparire potrebbero cambiare di tonalità e persistere sulla pelle.
Quali tipi di laser esistono per la rimozione dei tatuaggi?
Tra le varie tipologie di laser presenti quello maggiormente accreditato dalla letteratura scientifica è il laser Q-switched.
Questa specifica tecnica impiega impulsi laser rapidissimi, con una velocità di un miliardesimo o un millimiliardesimo di secondo, e con un elevato picco di energia per ogni impulso.
In questo modo l’apparecchio agisce con velocità e in modo mirato, senza irritare la pelle e senza il pericolo che si possano generare cicatrici dalla rimozione del tatuaggio.
Oltre a questo tipo di laser esistono anche il laser CO2, uno dei primi laser utilizzati in questa pratica, che con il tempo è andato sempre più in disuso poiché provocava spesso cicatrici e non sempre risultava efficace nella rimozione dell’inchiostro, e il laser a picosecondi, un apparecchio in grado di frammentare il colore in particelle ancora più ridotte rispetto al Q-switched ma il cui costo è nettamente superiore.
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Quanto tempo occorre per la rimozione dei tatuaggi? É doloroso?
Come accennato in precedenza non esistono parametri fissi per la rimozione dei tatuaggi, il numero di sedute necessarie per completare l’operazione può variare molto sia in base al tipo di pelle che alle dimensioni e al colore del tatuaggio.
Di solito sono necessarie da un minimo di 3 a un massimo di 12 appuntamenti per eliminare in modo completo il disegno o la scritta presente.
In generale è molto più semplice eliminare tatuaggi vecchi, in cui l’inchiostro si è già sbiadito a causa del tempo; inoltre anche il punto in cui è situato il tatuaggio può rendere più facile l’operazione, se per esempio si trova sul tronco la rimozione sarà più rapida rispetto ad altre aree in cui il medico dovrà prestare più attenzione.
Per fortuna la rimozione dei tatuaggi è un’operazione non dolorosa, anche per i soggetti più sensibili, inoltre prima di procedere con la seduta è sempre applicato uno strato di prodotto anestetico.
Quali precauzioni bisogna avere dopo la rimozione dei tatuaggi?
La rimozione dei tatuaggi non comporta bruciature della pelle e non lascia cicatrici, è importante però ricordarsi di avere alcune accortezze: in primo luogo applicare una crema solare ad alta protezione, inoltre per proteggere ulteriormente la pelle viene applicata una garza sterile ricoperta di crema antibatterica per evitare complicazioni. Anche molti rimedi naturali possono aiutare ad accelerare la guarigione dell’area interessata dopo la rimozione.